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venerdì 7 maggio 2010

ma che davvero.... un libro?



Non credo che ci sia bisogno di ulteriore "pubblicità"

per questa mamma conosciuta e amata tra le mamme bloggher

che giornalmente ci delizia con i suoi post

che parlano di maternità, di Viola la sua bambina

(che intravvediamo in stralci di fotodeliziose),

di pappe, di nanne di vita da mamma ma non solo.

Wonderland parla di tante altre cose

e lo fa con ironia.

I suoi post ti rimangono nella mente e sorridi come una scema

a ripensarci anche dopo tempo

"poi dici che non glie la dai..." o il post sui "teletubbies"

o i post sulla tata, sulla palestra e molti altri se non la conoscete vi

consiglio di scorrere qualche pagina e conoscerla un po' di più.

Oppure di conoscerla tramite il suo libro che potete provare a

vincere sul suo blog.

http://machedavvero.blogspot.com/

giovedì 21 gennaio 2010

Perchè sono figlia........




Guardavo le mie mani oggi

e sono comparse delle piccole lentiggini.

Le stesse che contavo sulle tue mani quando ero piccola

invidiandole tanto quelle piccole lenticchie.

Chissà poi perchè esercitavano in me quel fascino.

Oggi però mi fa piacere che le mie mani oggi somiglino alle tue.

Vorrei somigliarti tanto.

Però c'è una cosa che le mie mani ancora non hanno fatto.

Non negli ultimi tempi.

Carezzarti.

Ti cingo con gli occhi

ma non mi avvicino.

Ti sento così fragile,

così ferita,

che quasi avrei paura di sfiorare

quella corazza, che è cristallo invece.

Eppure sento che lo farò, mamma.

Lo farò per farti capire quanto ti amo,

per far emergere quel dolore che non meriti.

Tante volte parlo di te nel mio blog di mamma

perchè sono figlia prima di essere madre.

mercoledì 5 agosto 2009

Momenti bui




Ci sono dei momenti che i fantasmi del passato tornano

a distruggere la serenità che hai creato

ci sono dei momenti che l'unica cosa che vorresti,

ma che non fai,

è piangere.

Ci sono dei momenti che ti consoli dei bei attimi

appena trascorsi per affrontare

il buio, la cattiveria che non ha limite, che non ha rispetto e umanità.

Ci sono attimi in cui ti accorgi quanto ami tua madre

e che faresti tutto per lei

e che ti auguri, in cuor tuo,

che i tuoi figli ricevano da te

almeno la metà dell'amore che lei ha dato a te.
Per fortuna hai i figli...
per fortuna hai loro.
E sei tu che ti rifugi in loro.

Ci sono dei momenti che magari ti allontani da tutto

che non vuoi parlare

che lanci un segnale

che anche un silenzio può

colmare.

Passerà.

lunedì 22 giugno 2009

Lavori in corso...




In questi giorni preparo i bagagli anche io

come ho letto in tanti blog

di partenze e di arrivi.
Parto felice con la voglia di staccare
di passare, finalmente, dei giorni tutti insieme
spero nella clemenza del tempo.

Parto con una preoccupazione

perchè venerdì ho dovuto mollare il reparto di tutta

corsa per raggiungere mie madre in ospedale.

Una bruttissima caduta con una ferita profonda da

taglio sulla tempia.

Poteva andare malissimo.

Per fortuna punti, dolore

e qualche problemino...

ma nulla rispetto a come poteva andare.

Ogni tanto ringrazio

chi ci protegge

ovunque sia.
Vi lascio con questo post,
dunque, riemergendo
ogni tanto,
prometto,
tra una valigia e un post it di promemoria
per aggiornarmi su di voi prima
della partenza.
Tornerò.
( è una minaccia).

sabato 6 giugno 2009

sei una mamma...


Sei una mamma quando

ai giardinetti

sollevi da terra i bambini che sono

caduti troppo velocemente dallo scivolo

o a seguito di una rincorsa...

troppo di corsa...

mentre alzi gli occhi al cielo

guardando le mamme in una panchina così lontana,

così impegnate a chiacchierare,

da non accorgersi neppure che il figlio è caduto

o che un estraneo, (per fortuna tu ...)

madre e ben intenzionata,

si è avvicinato al suo bambino.


Sei una mamma se

torni a casa tardi tardi,

sapendo che i tuoi figli sono tranquilli con la

nonna,

perchè hai accompagnato fino a casa

due gemelle di poco più di dieci anni che

hanno sbagliato strada

trovandosi dall'altra parte della città

con i lucciconi per lo spavento di essersi perse e

per la sgridata che le aspetta

con la diffidenza che leggi nei loro occhi

mentre ti seguono.

E sorridi perchè capisci quanti discorsi

genitoriali ci sono alla base di quella reticenza

e ti immagini quando farai gli stessi discorsi

sperando che una persona ben intenzionata

guiderà i tuoi figli verso una strada sicura.


Sei una mamma se...

una ragazza con la pelle ambrata

ti consegna sua figlia che tu stavi mangiando con gli occhi

e tu con il cuore in gola e l'attenzione al massimo

sembri un imbranata che non ha mai tenuto in braccio

un bambino


Sei una mamma se...

anche se il tuo ventre non si è ancora

mai riempito

il tuo cuore è pronto ad accogliere un figlio

e i tuoi occhi si poggiano amorevoli

sui miei figli.


sabato 9 maggio 2009

Mamma




E' la festa della mamma.

Festa commerciale come tante altre mi verrebbe da dire in prima battuta

Anche se è bello, bellissimo,
che i bambini che vanno a scuola arrivino
con un lavoretto fatto da loro solo per te o che,
raccimolando i loro soldini, arrivino trionfali con
un regalo scelto da loro.

Ma la nostra festa è ogni giorno.

Ogni giorno quando mi sveglio al mattino e la mia cinciallegra,
di quasi quattro anni,
descrive le sue azioni ( anche l'andare a prendere il vasino... ma sorvoliamo )
con canzoncine che riempiono la casa di una ventata di allegria.

Ogni giorno quando tombolino piccolo mette un plasmon nel panino
( inorridite pure)
lo richiude con attenzione e dice,
tutto fiero di se "buuuuuuuuoo" ( buono...).

Ogni giorno quando arrivi stanca dal lavoro,
mille problemi per la testa, trovi la casa invasa da giochi e
invece di arrabbiarti
trovi due musini allegri che non attendevano altro che il tuo ritorno.

Ogni giorno quando, alle sei del mattino,
un viso stropicciato dal sonno e da qualche ruga dell'età
apre la porta di casa senza far rumore.

Ed è a questa donna, mamma e nonna, che dedico questo piccolo post.

Una madre mamma due volte

dei suoi figli

e dei miei

che ci ha cresciuti in semplicità,

senza grandi possibilità,

trasmettendoci dei valori e un amore, il suo,

che forse non riuscirò mai a ricambiare totalmente.
Una donna che si nasconde dietro i nipoti nelle foto
che non lo sa... che è bella anche così....
E' in questa giornata di festa

con il pensiero a chi, come mio marito, non ha più una mamma

con il cuore alleggerito perchè un amica,
dopo un odissea che la lascia un po' svuotata,

finalmente torna a casa dal suo bimbo...

Uno sguardo ai tuoi figli che dormono beati,
con il gusto buono in bocca di chi sa

che sono la cosa più bella che hai

una nonna che va a casa a riposarsi

che auguro a tutte le mamme del Mondo,

a quelle che lo saranno,

a tutte le nonne,
a chi è figlio

BUONA FESTA DELLA MAMMA.

martedì 27 gennaio 2009

C'ERA UNA VOLTA...



C’era una volta
Un piccolo libo delle cornicette
La copertina verde acqua
Due passerotti vicini in copertina
Un infinità di colori sparsi sulla tavola.
Profumo di sugo che sobbolle sul fuoco
Vapori di un ferro da stiro e
Odore di bucato che sale ad ogni sbuffo di vapore.
Schiena di donna piegata sull’asse
Riccioli di bimba a ricader sul foglio
La testa china
Gli occhi attenti
Risate, chiacchiere e radio accesa
È così che siamo cresciute,
insieme.
Una donna che è stata portata via dalla sua terra natia
Troppo intelligente per non studiare,
Troppo giovane per curvarsi sotto il peso di una famiglia numerosa,
troppo sola tutto all’improvviso.
C’era una volta
La Sicilia
Il profumo del mare, del pesce
Gli antichi ricordi della bottega della nonna
Donna forte e nobile
Legame più forte dell’affetto materno
C’era una volta una madre commerciante,
l’addio alla terra natia,
troppi fratelli cui badare
la voglia di evasione
un matrimonio nel tempo in cui pensi ancora alle bambole
un tempo in cui è presto per ritrovarsi mamma
ma non sembra così strano dopo aver cresciuto quattro fratelli
rinunciando ai sogni.
C’era una volta una bambina di due anni
Che asciugava le lacrime di una madre
Ventiseienne
Rimasta sola
Senza neppure una delle due madri che amava
C’era una volta il mondo che ci siamo costruite
Fatto di giochi
Di insegnamenti
Di sacrifici
Di sogni
Una vecchia radio portatile suonava le canzoni
dei tempi
La vicina apriva le ante delle persiane e la chiamava
“lei canta sempre” le diceva
era la mia insegnante di pianoforte
donna sola,
magra, segnata dal tempo
i cui occhi si riaccendevano ogni qual volta
affondava la memoria ai tempi della guerra.
Alzavo lo sguardo
Forse solo Dio sapeva perché cantava la mia mamma
Posavo le matite e alzavo fiera il mio quaderno delle cornicette
Il sugo spento riempiva ancora la casa del suo profumo
Avevo quattro anni
Mia madre abbandonava l’asse da stiro
E si metteva al mio fianco
Era il momento che amavo di più
Andai a scuola, sei anni ancora da compiere,
che sapevo già scrivere e leggere
la cosa che mi piaceva di più era sapere che all’uscita da scuola
sarebbe stata lì
so di averle dato delle soddisfazione
nel crescere
credo di averla anche, a volte, delusa
ma lei
lei è sempre stata lì
severa a volte
amica altre.
Quante cose abbiamo fatto insieme
Quante volte sapevo che lei c’era
O ci sarebbe stata per me
Quante volte l’ho vista soffrire
Senza sapere cosa fare
Delusioni e amarezze
Dolori che la hanno invecchiata, stancata
Viso solcato
Più di quello che lo stesso scorrere del tempo
Poteva segnare.
C’è una vita di ricordi,
di domeniche sui prati
di giornate intere al mare
di occhi lucidi in sala operatoria
di una donna madre-nonna
c’è un rispetto
nato piano
c’è uno specchio che riflette
forse non due fisionomie simili
ma due cuori cresciuti insieme
due donne
uguali.
Quante cose potrei scrivere ancora
Ma una cosa di sicuro ho chiaro
… quanto ti amo…
mamma