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martedì 15 settembre 2009

Arrivederci...



E così debbo dirti arrivederci?

Arrivederci.

Mentre i miei piedi saltano già una
pozzanghera e le foglie secche scricchiolano sotto le scarpe,
passi svelti, contro il vento che si sta facendo pungente.

Arrivederci.
Mentre si alzano i baveri delle giacche
e la sera ci si arrotola sotto il trapuntino.
Arrivederci mentre già i nasini colano un po'
le prime febbri e la prima tosse fanno sussultare piccoli corpicini
mentre fuori fa buio prima e
il cielo, che si ingrigisce, mi fa temere un lungo inverno.
Ti attenderò estate.
Attenderò le tue giornate luminose,
i calzoncini corti
i gelati da mangiare in fretta prima che colino
lungo il cono, le passeggiate fuori fino a tardi,
il sudore che ti imperla la fronte, il calore del sole
sulla pelle.
Benvenuto autunno allora ti dico
con le tue pioggie non mi rattristare,
portami i tuoi colori in dono
con le foglie rosse e gialle che danzano verso il terreno.
Portami il rumore della pioggia contro i vetri,
cantico di nuvole pesanti.
Portami messer inverno e i suoi silenzi,
calzini di lana e sciarpe calde,
caloriferi accesi e le luci di natale.

Io ...
ho già appuntamento con
madama primavera.

martedì 2 giugno 2009

Tempo di vacanze...




Tempo di vacanze

I nostri bambini trascorrono molto più tempo all'aria

aperta, magari in spiaggia o in montagna.

Finalmente dopo rigidi inverni

si può giocare o fare esercizio fisico,

come lunghe camminate all'aperto o castelli di sabbia

senza scordarsi però delle semplici,

ma spesso altrettanto dimenticate,

precauzioni.

A partire da qualche leggera scottatura

ovvero un infiammazione della cute dovute

a eccessiva esposizione.

Il bambino può lamentare bruciore o prurito

sino a gonfiore e dolore con febbre, nausea e vomito.

Possono presentarsi sulla pelle bollicine contenenti

liquido ( tipo proprio quelle delle ustioni da contatto).

In questi casi si possono applicare delle pezzature,

senza frizionare per non rompere queste vescicole

che potrebbero infettarsi, con acqua e bicarbonato.

Da qui l'importanza di usare un buon protettivo solare

da ripetere, almeno ogni due ore, durante l'esposizione

più spesso se non resistente all'acqua o secondo le indicazioni

del flacone.

Occorre offrire ai bambini molta acqua affinchè i liquidi persi

tramite la sudorazione vegano ad essere reintegrati.

Se il bambino presenta T° superiore ai 38°C è buona cosa

contattare il pediatra.

Dalle semplici scottaturesi può arrivare a problemi seri

come il colpo di sole o il colpo di calore.

In questi casi è importante agire tempestivamente

conoscendone i sintomi.

In linea di massima, e questo vale anche per evitare le scottature,

è preferibile non esporre i bambini nelle ore più calde

della giornata, fargli sempre indossare un berrettino,

abitini leggeri dai colori chiari e dai tessuti traspiranti tipo lino e cotone

e comunque non lasciarlo esposto al sole

per tempi troppo prolungati.

La differenza tra colpo di sole e colpo di calore è che nel primo caso vi è stata una esposizione diretta ai raggi solari e quindi sono presenti anche i segni della ustione solare.

Nel colpo di calore l'eccessiva esposizione unita ad un alto tasso di umidità o a minor ventilazione esterna ostacola i normali processi di dispersione del calore da parte del nostro corpo.

I sintomi sono irrequietezza, mal di testa, vertigini e nausea, aumento della temperatura del corpo del bambino, pelle arrossata, sino ad aumento della frequenza cardiaca e respiratoria

e collasso che può portare sino allo shock e al coma nel colpo di calore.

Riconosciuti i sintomi bisognerà portare subito il bambino in un luogo fresco e ventilato

sdraiarlo a pancia in su sollevando le gambe

praticare pezzature di acqua fresca su tutto il corpo con lo scopo di abbassargli la temperatura

applicare ghiaccio sulla testa se cosciente fornirgli acqua a piccoli sorsi

Chiamare sempre il 118 se il problema non si risolve entro breve tempo.



Questo post nasce parlando con alcune amiche ricordando quando,

finito il tirocinio da infermiera,

mi ritrovai a lavorare per l'infermeria del porto.

Dalle navi scendevano, dopo ore e ore di navigazione,

stipati come animali nelle stive un infinità di bambini,

anche piccolissimi, che tra il sole, l'afa e la stanchezza si sentivano male.
Sono sicuramente cose che avete già letto, di cui vi siete documentati
e dei quali si parla molto d'estate ma sono certa di non far male
rinfrescando un po' la memoria.

Tempo di vacanze si ma usiamo il cervello...