


Mi siedo, finalmente, con un po' più di calma al mio pc ...
reduce da un tour de force di un giorno e mezzo
per rifocillare il frigo e la dispensa,
preparare ciò che occorre al nostro rientro al lavoro
per lavare e stirare tutto ciò che c'era in valigia e quello
che non c'era alla partenza ma al ritorno si ... .
Vorrei ora, con calma,
prendere la vostra mano
chiedervi di chiudere un attimo gli occhi e
guidarvi, con le immagini e le parole,
nel racconto della mia semplice vacanza che
per noi è stata un sogno.
Un sogno atteso che non ci ha deluso.
Un sogno di suoni, luci, odori e colori
che ci lascia con il ricordo delle colline toscane
un alternarsi di pagliericci di fieno a filari d'alberi
a girasoli come pennellate su tela,
di pinete dove camminare mano nella mano
cogliendo i particolari della natura.
Scoprendo così che un albero, una pigna, un legnetto,
una formica, una coccinella,
un nido di rondini con i suoi piccolini possono diventare compagne
di avventura e di gioco.
E quanto può essere affascinante per due bambini
un improvviso spruzzo d'acqua dai sistemi di irrigazione
automatici che bagnano le piante?
In vacanza è concesso anche questo inzupparsi da capo a piedi.
E quanto ti emoziona vedere tuo figlio, che per te da poco
ha trovato solidità sulle gambette secche, arrivare di corsa
con un mazzolino di fiorellini, spighette e erbaccia?
Ed è così che trascorriamo i giorni, in contatto con la natura,
nella spensieratezza cui ti avvicina
cogliendo quell'essenza, quella semplicità che,
nel quotidiano, troppo spesso sfugge.
La nostra passeggiata ci conduce al mare.
Un mare amico che carezza i piedi mentre lo osserviamo
cancellare le nostre orme lasciate sulla sabbia.
Un mare complice di giochi, di castelli, formine di sabbia e
di secchiate in riva.
La sabbia.
La sabbia che si infila nei costumini, che si attacca alla pelle
impomatata di solare,
la sabbia che nasconde tesori da cercare e che, ogni giorno,
ci regala un bottino carico di conchiglie e sassetti colorati.
L'odore della pelle, il pizzichio del sale negli occhi,
i colori degli ombrelloni, dei prendisole e dei costumini variopinti,
le lunghe passeggiate sul bagnoasciuga.
E poi profumi.
Profumi di arte, di bancarelle, di giovani, di giochi, ristorantini
all'aperto, zucchero filato, colori suoni e giochi del luna park.
Odore di doposole che si mischia alla citronella sulla pelle
che si imbrunisce un po'.
Sandalini e canottiere,
osare un po' con un vestitino,
capelli bagnati e odore di balsamo che si asciuga all'aria.
E poi musica.
Musica di artisti di strada, di spettacoli.
Musica e canzoni mentre
in macchina percorri gli stradoni.
Tu.
Tu che a palla mettevi il rock
ora ti ritrovi a cantare "Calimero dance" o "zanza& rina"
a manetta dimenando e battendo le mani come
una perfetta animatrice.
E poi sguardi.
Sguardi felici di famiglia, la nostra.
Sguardi e sorrisi comprensivi tra mamme,
che non si parlano ma si comprendono,
nei capricci di una bimba, nel gridolino di gioia per
un sassolino verde trovato a riva
o per l'acqua che emerge da una buca o nel gesto,
carezzevole, di un papà che addormenta un neonato.
Troppo bello questo incanto per spezzarsi dopo solo sei giorni.
Troppo folle la mia idea di cercare una nuova sistemazione
il penultimo giorno precedente la partenza? Forse.
Oppure no.
E ti ritrovi a caricare la macchina canticchiando in allegria
( le canzoni di cui sopra)
ringraziando la tua mania di portare più roba del necessario
(ignorando le lagnanze del marito camallatore di valigie)
correndo a comprare sapone di marsiglia, sapone piatti,
accessori cucina, federe e lenzuola e un po' di frutta
e verdura.
E sorridi.
Come possono essere diverse le cose viste sotto
una nuova luce.
E non ti sveglia più il rumore del mare
ma un ruspante galletto che si aggira tra filari di uva che
sembrano danzare, lenti, al frusciare del vento tra gli ulivi.
E ti ritrovi nelle terre amate dal Carducci
e la poesia e l'arte di quel paese medioevale ti invadono.
Il mare nel mentre si agita un bel po'
e, sulla via degli Etruschi, ti ritrovi a scoprire posti nuovi.
Un incanto ecco come ci siamo sentiti
ecco quello che, spero,
io abbia trasmesso a voi.