
Mi infilo sotto le coperte accocolandomi accanto a mio figlio.
Cerco un rifugio.
Sempre più spesso sono io la bambina e, lui, il grande che mi consola.
Difficile riprendere le fila di questa vita scritta a troppe mani.
Ma ti trovi in alcuni momenti che devi farlo.
Lo devi a te stessa.
Lo devi ai tuoi figli.
Alla mamma nevrotica e stanca, irritabile, scontrosa e in lacrime
che sei diventata
ma che non vuoi essere.
Lo devi al loro futuro affinchè non si sentano rispondere, davanti ad una difficoltà,
"lascia stare tanto non sei capace" o "faccio io"...
perchè tu non reggi più.
Ma frasi del tipo " proviamo insieme e poi lo fai tu, perchè io CREDO
in te e sono certa che RIUSCIRAI".
Ma per farlo, per arrivare a quel modello che
ti eri prefissata e del quale ne stavi tessendo le tele
prima di perdere di vista l'obiettivo più grande
il benessere la salute, la felicità, l'amore dei tuoi figli...
devi prima ritrovare te stessa.
Quella te stessa che per troppo tempo hai annullato.
Anni di sms, telefonate, lettere, appostamenti,
minacce e quant'altro fa parte di quello che ora ha preso
il nome di stalking e che non credevi mai potesse
entrare nella tua vita ma che in realtà da dieci anni
oramai, e mentre lo scrivo forse per la prima volta mi rendo conto
di quanto tempo sia, ti hanno portata a tenere lontana chi voleva
distruggere la famiglia che ti costruivi perchè rivoleva quel lui
che fu suo.
La legge per quanto tu sia dalla ragione ma non sempre riesce
a fermare questi atti persecutori.
Lungaggini, burocrazia, tempo e soldi spesi
a nulla valgono contro la cattiveria altrui
questo l'ho imparato sulla mia pelle...
e brucia.
Anni difficili.
Di discussioni, di allontanamenti, di sofferenza,
di lotta, di bugie, anni che lasciano il segno
anni che uniscono quando l'unione diventa la forza
che vincono e dividono altre volte per stanchezza.
Specie quando tanti altri sono i problemi della vita
che ti pongono ogni giorno dinnanzi a delle prove.
Ho provato a inserire il bambino all'asilo dopo
mesi, aveva bisogno di vita sociale, vista la reclusione
a seguito di questa immunodepressione.
Gli esami mi rassicuravano speravo di tornare ad una normale
quotidianità.
Si è ammalato di nuovo, dopo un solo giorno.
Non ne faccio una tragedia poichè ogni bambino,
visto il luogo comunitario di una materna, si ammala.
Ma speravo che questa volta la ripresa fosse più
veloce.
Affronteremo anche questa.
La affronteremo io e i miei figli.
Perchè questa è la mia decisione in questo momento.
Devo trovare me....
per non perdere mai loro.
Due giorni fa sul mio terrazzo è nata una primula gialla.
Sorridevo al pensiero di questo segno di primavera,
di tepore, di gite all'aperto con le maniche lunghe senza
giacca senza più malanni.
Sono tornata indietro con la mente.
L'avevo piantata otto, nove anni fa non ricordo con precisione
per due stagioni era fiorita poi, credevo, fosse morta.
Nella stessa terra avevo piantato semenze e bulbi che ogni anno
successivo avevano colorato quell'angolo di terrazzo.
Avevo dimenticato quella primula, sostituita.
Eppure lei era lì sotto, pronta a tornare
in tutta la sua bellezza, simbolo di primavera,
di rinascita.
Voglio tornare ad essere così,
semplicemente complicata,
orgogliosa, lunatica,
sorridente,
madre.
Cerco un rifugio.
Sempre più spesso sono io la bambina e, lui, il grande che mi consola.
Difficile riprendere le fila di questa vita scritta a troppe mani.
Ma ti trovi in alcuni momenti che devi farlo.
Lo devi a te stessa.
Lo devi ai tuoi figli.
Alla mamma nevrotica e stanca, irritabile, scontrosa e in lacrime
che sei diventata
ma che non vuoi essere.
Lo devi al loro futuro affinchè non si sentano rispondere, davanti ad una difficoltà,
"lascia stare tanto non sei capace" o "faccio io"...
perchè tu non reggi più.
Ma frasi del tipo " proviamo insieme e poi lo fai tu, perchè io CREDO
in te e sono certa che RIUSCIRAI".
Ma per farlo, per arrivare a quel modello che
ti eri prefissata e del quale ne stavi tessendo le tele
prima di perdere di vista l'obiettivo più grande
il benessere la salute, la felicità, l'amore dei tuoi figli...
devi prima ritrovare te stessa.
Quella te stessa che per troppo tempo hai annullato.
Anni di sms, telefonate, lettere, appostamenti,
minacce e quant'altro fa parte di quello che ora ha preso
il nome di stalking e che non credevi mai potesse
entrare nella tua vita ma che in realtà da dieci anni
oramai, e mentre lo scrivo forse per la prima volta mi rendo conto
di quanto tempo sia, ti hanno portata a tenere lontana chi voleva
distruggere la famiglia che ti costruivi perchè rivoleva quel lui
che fu suo.
La legge per quanto tu sia dalla ragione ma non sempre riesce
a fermare questi atti persecutori.
Lungaggini, burocrazia, tempo e soldi spesi
a nulla valgono contro la cattiveria altrui
questo l'ho imparato sulla mia pelle...
e brucia.
Anni difficili.
Di discussioni, di allontanamenti, di sofferenza,
di lotta, di bugie, anni che lasciano il segno
anni che uniscono quando l'unione diventa la forza
che vincono e dividono altre volte per stanchezza.
Specie quando tanti altri sono i problemi della vita
che ti pongono ogni giorno dinnanzi a delle prove.
Ho provato a inserire il bambino all'asilo dopo
mesi, aveva bisogno di vita sociale, vista la reclusione
a seguito di questa immunodepressione.
Gli esami mi rassicuravano speravo di tornare ad una normale
quotidianità.
Si è ammalato di nuovo, dopo un solo giorno.
Non ne faccio una tragedia poichè ogni bambino,
visto il luogo comunitario di una materna, si ammala.
Ma speravo che questa volta la ripresa fosse più
veloce.
Affronteremo anche questa.
La affronteremo io e i miei figli.
Perchè questa è la mia decisione in questo momento.
Devo trovare me....
per non perdere mai loro.
Due giorni fa sul mio terrazzo è nata una primula gialla.
Sorridevo al pensiero di questo segno di primavera,
di tepore, di gite all'aperto con le maniche lunghe senza
giacca senza più malanni.
Sono tornata indietro con la mente.
L'avevo piantata otto, nove anni fa non ricordo con precisione
per due stagioni era fiorita poi, credevo, fosse morta.
Nella stessa terra avevo piantato semenze e bulbi che ogni anno
successivo avevano colorato quell'angolo di terrazzo.
Avevo dimenticato quella primula, sostituita.
Eppure lei era lì sotto, pronta a tornare
in tutta la sua bellezza, simbolo di primavera,
di rinascita.
Voglio tornare ad essere così,
semplicemente complicata,
orgogliosa, lunatica,
sorridente,
madre.